venerdì 10 aprile 2009

2 DICEMBRE 2008 (TOWARDS CAIRNS)

Siamo arrivati! Il lungo viaggio, nonostante tutto, e’ andato molto meglio di quello che ci aspettavamo.

La prima tratta, la piu’ lunga (12 ore) da Londra a Singapore l’abbiamo fatta in compagnia di John, un curioso cinquantino di Perth (Western Australia) che ad un certo punto ha deciso di cambiare totalmente stile di vita dedicandosi alla produzione di vino.

Well done!

Tra una dormita e l’altra abbiamo conversato piacevolmente, ingannando così la clessidra che in aereo sembra scandire il tempo al rallentatore. John ha girato tutto il mondo e un suo cugino, un coreografo berlinese di 84 anni –non ricordo esattamente il contesto nel quale e’ emerso il cugino- a differenza di lui, il mondo continua a girarlo con ostinazione. E’ divertente, dai suoi occhialini di metallo rotondi sprizzano lampi d’intelligenza ed ironia, i suoi modi sono gentili e misurati, riesce a mantenere un sottile distacco come se tutto quello che gli sta intorno non lo riguardasse.

Dai discorsi inframmezzati da silenzi e omissioni abbiamo capito che le vite precedenti di John devono essere state avventurose e molto complicate. Ora però l’impressione e’ di un uomo sereno e pienamente appagato, e come sempre accade a chi ha scoperto il Nirvana, ben disposto ad offrire, disinteressati e saggi consigli. Stare tra i suoi vigneti di Chardonnay, Cabernet Sauvignon e Shiraz lo fa sentire bene, completamente riappacificato. Ci ha confessato di sperare che i suoi figli, prima o poi, seguano la strada delle vigne che a suo dire, e’ la chiave della felicità.

Alla nostra domanda se a Londra c’era stato per affari, ci ha risposto che i suoi anziani genitori vivono a Cambridge e l’unico viaggio che e’ disposto a compiere una volta all’anno e’ per andarli a trovare.

Noi seppur stanchi, ci sentiamo abbastanza rilassati e tranquilli, le ansie della partenza, lo stress delle lunghe attese in aeroporto, la paura delle interminabili ore d’aereo sono svanite quasi del tutto anche se ci attendono almeno altre sette ore di volo. Al Chanchi salutiamo John, lui prenderà il volo per Perth, noi invece siamo diretti a Cairns, nel Queensalnd, da dove iniziera’ il nostro terzo viaggio nel Downunder.

Fino a Singapore abbiamo inseguito il buio, un viaggio durato 2 notti, e la strana sensazione di aver perso qualche cosa lungo la strada.

Di notte, nelle lunghe ore d’insonnia e di noia, di tanto in tanto, come monaci in cella percorriamo i pochi metri di corridoio a disposizione guardando fuori del finestrino di coda cercando di cogliere qualcosa che ci facesse sperare di non essere immersi in un grande e profondo buio. Dopo ore di speranze infrante finalmente un segno: l’Uluru, il monolito sacro agli Aborigeni, icona dell’Australia, illuminato in tutto il suo perimetro da luci che ce lo hanno fatto sembrare ancora piu’ ieratico e misterioso. Guardando giù dall’angusto osservatorio, con il naso appiccicato al vetro mi e’ venuta naturale l’associazione con “Le Petit Prince”. Quel contorno illuminato, infatti, somiglia molto al disegno fatto dal protagonista raffigurante il boa che ha ingoiato l’elefante e che, immancabilmente gli adulti scambiavano per un cappello.

(tratto da: Le Petit Prince di Antoine de Saint-Exupery)

A colpo d’occhio posso distinguere la Cina dall’Arizona, e se uno si perde nella notte, questa sapienza e’ di grande aiuto.

Ho conosciuto molte persone importanti nella mia vita, ho vissuto a lungo in mezzo ai grandi.
Li ho conosciuti intimamente, li ho osservati proprio da vicino. Ma l’opinione che avevo di loro non e’ molto migliorata. Quando ne incontravo uno che mi sembrava di mente aperta, tentavo l’esperimento del mio disegno numero uno, che ho sempre conservato. Cercavo di capire così se era veramente una persona comprensiva. Ma, chiunque fosse, uomo o donna, mi rispondeva: “E’ un cappello”.
E allora non parlavo di boa, di foreste primitive, di stelle.
Mi abbassavo al suo livello. Gli parlavo di bridge, di golf, di politica, di cravatte.
E lui era tutto soddisfatto di avere incontrato un uomo tanto sensibile.”

L’Australia in un certo senso, e cercherò di spiegarlo piu’ avanti, e’ un boa che ha ingoiato unelefante. “L’essenziale e’ invisibile agli occhi…”, una sorta di mantra che mi accompagnera’ lungo tutto questo viaggio.

I've been looking for you


Searching for something new


You keep my feet on the ground

As you make my world turn around

Keep sending me signals


Don't let me fall by the way

And while the world
Is turning right


You show me the way

To your heart
’Cause when you call my name


It's like the world
Is turning right...

Burrkuwurrkumi
Raywa raywa raywuyuwa
Wirrkul

madayin
Gaywagaywa gaywagaywa
Ditjuman nyaku

gayawak
Raliya dhambal ngayili

And while the world
Is turning right


You show me the way


To your heart
'Cause when you call my name


It's like the world
Is turning right...

Come on show me the way

There is no turning back

It's turning right


Well it's turning right...

I've been looking for you


Searching for something new


You keep my feet on the ground


As you make my world turn around


Keep sending me signals


Don't let me fall by the way

And while the world
Is turning right


You show me the way


To your heart
'Cause when you call my name


It's like the world
Is turning right


(Yothu Yindi - World Turning)

E poi, finalmente e’ arrivata l’alba, i primi raggi di luce hanno lambito in tutta la sua grandezza il deserto australiano che e’ immenso e ancora di piu’ se visto da oltre 10.000 metri di altezza. L’effetto delle rocce rosse modellate dal vento e’ stupefacente, apre ad un mondo di fantasia, strani bestiari si compongono e scompongono in un gioco che somiglia a quello delle nuvole nel cielo.

Queste visioni mi spingono ancora una volta a rispolverare le mie passate letture e ripenso al libro di Chatwin “La via dei canti” e appunto sul mio taccuino: “rileggere”.

L’arrivo a Brisbane e’ traumatico: la stanchezza del lungo viaggio, la tensione, il caldo umido ci travolgono. Dopo le formalità burocratiche e il ritiro dei bagagli siamo riusciti a prendere al volo un trenino diretto ai voli domestici.

Destinazione Cairns.


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